La vocazione per il Teatro

Sulla ribalta del “fare”, custodisce “altrettanto nel cuore”, la vocazione per il Teatro. Tra le pièce che ha scritto in lingua, pubblicate, premiate o rappresentate, figurano: Il Ritratto, Concetto spaziale, Il gioco della Luna, Assolo, Lo spazio dell’uomo (Omaggio a L. van Beethoven), Pesci per due, Rose bianche? Sissignora, Violino di spalla.  Tra i testi inediti: A Fellini con amoЯ, Eros un sentimentale e Marcia nuziale, Il pollo industriale, con note di adattamento per la TV, Girasole e Calda colomba dalle piume bianche di latte (dedicato l’8 marzo 2017 alla Giornata Internazionale della Donna).

Udine. Sala Circolo “Einaudi”, 28 ottobre 1970: Il gioco della Luna

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Violino di spalla. (Musiche di L. v. Beethoven),  attore Franco Santin.
Prime rappresentazioni in Friuli – Venezia Giulia, Veneto e a Roma, al Teatro dell’Orologio (1984). Insieme a Diario di un pazzo, libera riduzione scenica di Mario Moretti, dal racconto omonimo di N. V. Gogol.
Musiche di Carlo Rebeschini e Sergio De Nardi.

Regie di Franco Santin e Rodolfo de Chmielewski
Scene e costumi di Giancarla Frare e Bruno Ceccobelli.

Pasquino annuncia i due spettacoli (locandina del pittore Silvio Navarra).

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Pesci per due. Prime rappresentazioni nel 1976 a Roma, Teatro “alla Ringhiera” e a Udine.

Il Premio Arta Terme – Candoni Teatro Orazero

Collabora alle iniziative di Paolo Zacchia che fonda, nel 1956, un Centro
Sperimentale dello Spettacolo.
Nel 1973 è coautore di documenti inchiesta nel libro il Decentramento
Culturale, pubblicato da Teatro Orazero.
Dal 1974 al 1992, come membro della Giuria e organizzatore, potenzia
a livello nazionale il “Premio Arta Terme – Candoni Teatro Orazero” per testi teatrali con note di versione televisiva e per radiodrammi. fiancheggiando il prof. Armando Bortolotto anima dello stesso Premio.

Premio Giovanni da Udine

Palazzo Barberini 16 marzo 1988

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Premio Giovanni da Udine conferito al commediografo
Luigi Candoni (1921 – 1974).
Il prof. Giovanni Spadolini, Presidente del Senato, consegna il Premio a Roberto Bruni, direttore a Roma di Orazero fondato da Luigi Candoni.

Il prestigioso riconoscimento: Premio Giovanni da Udine – V edizione, è stato assegnato anche al premio Nobel
Carlo Rubbia.

LUIGI CANDONI, illustre commediografo friulano, autore di oltre quaranta commedie, ed esponente dell’Avanguardia teatrale italiana, si spense a Udine il 14 agosto 1974. Andrea Camilleri lo ha definito “il grande Candoni” in una lettera indirizzata a Roberto Bruni. Aveva 53 anni. Tra le sue opere di maggiore successo in Italia e all’estero: Un uomo da nulla (Teatro La Fenice di Venezia); Nessuno è solo (Premio RAI-TV 1959); Eva nascerà domani (Teatro delle Arti di Roma, con la compagna Pilotto-Lupo); Desiderio del sabato serarappresentato nel 1958 dallo Stabile di Genova e replicato in vari teatri della Cecoslovacchia; Edipo a Hiroshima – primo premio della Pro Civitate Christiana di Assisi (1961) e Premio Istituto Dramma Italiano di St. Vincent 1963 – Teatro Stabile di Torino – rappresentato da quattro diverse formazioni in Italia, Cecoslovacchia, Spagna e Giappone; Sigfrido a Stalingradomesso in scena dallo Stabile di Firenze, a Gand (Belgio), in Argentina, dalla televisione cecoslovacca di Bratislava, dal Teatro Nazionale di Madrid e dallo Stabile di Bolzano; The tip of the bayonet Sigfrido a Stalingrado in scena a New York e il radiodramma Nebbiatrasmesso dalla rete radiofonica RAI-TV in stereofonia, ripreso nelle rispettive lingue dalla Radio belga, francese, canadese, cecoslovacca e sudafricana e Via Crucis Ora Zero ancora rappresentato dall’attore – regista Franco Santin. Sullo sfondo di un’apocalittica sciagura, quella del Vajont, è L’altra diga (la sua opera premiata con Coppa del Ministro per le Partecipazioni Statali al Premio Vallecorsi 1964). Valpino, Valp l’ultimo eroe La poltrona elettrica sono tre suoi romanzi. Candoni visse il periodo più fertile a Roma, dove costituì la “Seconda Avanguardia Teatrale”, dopo quella di Anton Giulio Bragaglia, sostenendola con retrospettive sul teatro innovativo, anche a cura di Paolo Zacchia, regista e presidente del Centro Sperimentale dello Spettacolo. E per diffondere il nuovo teatro italiano e straniero fondò, nel 1958, con Maria Rosaria Berardi, Armando Bortolotto, Sergio Sarti e altri del suo gruppo, il libro rivista “Teatro Orazero”, dedicato a temi teatrali di grande interesse, tra i quali: Come si scrive un originale televisivo, Il monologo, Come si scrive un radiodramma, Il teatro gestuale, Offplay, Il teatro erotico, Proposte televisiveAmpia diffusione ebbe pure l’inchiesta – documento: “Contribuirà il decentramento a salvare il teatro e la cultura?” (1973) – 174 interviste a cura di Roberto Bruni, Luigi Candoni, Filippo Crispo, Spartaco Scaramella, 47 delle quali a Ugo Attardi, Maria Rosaria Berardi, Vera Bertinetti, Maricla Boggio, Armando Bortolotto, Antonella Vigliani Bragaglia, Tino Buazzelli, Giovanni Calendoli, Luciano Codignola, Augusto Contarello, Franco Cuomo, Rodolfo de Chmielewski, Franco Enriquez, Diego Fabbri, Mario Fratti, Paolo Grassi, Ugo La Malfa, Giacomo Manzù, Dacia Maraini, Roberto Mazzucco, Manlio Michelutti, Mario Moretti, Claudio Novelli, Luigi Pascutti, Pier Paolo Pasolini, Elio Petri, Giorgio Prosperi, Leonida Répaci, Mario Ricci, Giorgio Roberti, Mariano Rumor, Antonio Salines, Sergio Sarti, Gaetana Scano, Carlo Sgorlon, Giorgio Strehler, Umberto Terracini, Alberto Testa, Renato Tian, Luchino Visconti, Cesare Zavattini.
Luigi Candoni fondò inoltre il concorso teatrale “La Maschera d’Oro” e, nel 1970, il “Premio Candoni Teatro Orazero” per atti unici con note di versione televisiva e radiodrammi (tra i presidenti della Giuria Giovanni Calendoli) vinto da nuovi talenti e noti autori, tra questi Carlo Sgorlon, Mario Fratti, Roberto Mazzucco, Ugo Ronfani, Mario Moretti, Luigi Lunari, Silvio Gigli, Beniamino Joppolo, Enrico Fulchignoni, Silvano Ambrogi, Dacia Maraini, Maricla Boggio, Giorgio Buridan, Fabrizio Caleffi, Aldo Nicolaj, Edoardo Erba. Si dedicò anche alla divulgazione delle opere di autori stranieri: Tennessee Williams, Tankred Dorst, Eugène Jonesco, Jean Cocteau, Arthur Adamov, Jean Genet e Samuel Beckett, rappresentandone i testi ai Festival delle Novità, dal 1956 al 1958, da lui ideati e diretti. Tra gli attori: Paola Borboni, Alberto Lupo, Enrico Maria Salerno, Gian Maria Volontè, Camillo Pilotto, Scilla Gabel, Mario Chiocchio, Luigi Sportelli, diretti da Valerio Zurlini, Antonella Vigliani Bragaglia, Roberto Guicciardini, Edoardo Bruno, Luigi Pascutti, Gian Roberto Cavalli.

Andrea Camilleri curò per il Festival delle Novità al Teatro dei Satiri anche la prima rappresentazione in Italia (1958), di “Il gioco è alla fine” (Fin de partie) di Samuel Beckett. Dal 2015 uno spazio pubblico del terminal studenti a Udine, reca la denominazione Luigi Candoni, insieme ad altri spazi dedicati alle vittime della mafia Falcone e Borsellino e alla scienziata Rita Levi Montalcini: promotori dell’intitolazione, nel 2008, Franco Santin e Roberto Bruni; dal 1985, a Roma, il nome di Luigi Candoni contraddistingue una strada di 1500 metri, per iniziativa di Bruni.

Drammi in romanesco

Tre drammi in romanesco di Roberto Bruni sono rappresentati con successo in sedi scolastiche, teatri, piazze e ville nel Lazio, dopo essere stati messi in scena a Roma. Un fiore pe Righetto debutta all’Anfitrione, interpretato da studenti e con la regia di Lucia Guzzardi (TG2 e TG3 teletrasmettono alcune scene); altri due testi: Li regazzini der 1849 e la rielaborazione della pièce Ghetanaccio di Augusto Jandolo sono interpretati dall’attrice – burattinaia Susanna Gianpistone. Che replica Li regazzini der 1849, per tre mattinate, anche nel foyer del Teatro Argentina (2001). Con Ghetanaccio aveva inaugurato il Parco in Trastevere,  nel 2000,  dedicato allo storico burattinaio romano per iniziativa di Bruni.


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L’attrice – burattinaia Susanna Gianpistone con baracca, burattini e Ghetanaccio: Festa de’Noantri (1998); celebrazione della Repubblica Romana (1849-1999) a Villa Pamphilj, a Campo de’ Fiori e in piazza dei Quiriti, alla Festa dell’aria.

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Campo de’ Fiori 1999: I ragazzi di Cinecittà danzano in una scena di Un fiore pe Righetto, con la regia di Elia Dora Casale e le musiche di Gepy Lanna.

Foto di Paolo Campolmi. 


P a r c o  Ghetanaccio   i n   u n   d i s e g n o

d e l    p i t t o r e    S i l v i o   N a v a r r a

 

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L’attrice-burattinaia Susanna Gianpistone e Ghetanaccio. Foto di Maurizio Vittori.

Hanno pubblicato alcuni suoi testi: Sipario, rivista dello spettacolo, il libro-rivista TeatrOrazero, i periodici Rugantino, Voce Romana, il quotidiano l’Avanti! e l’antologia edizioni Zem.

2005: scrive il fumetto “L’Audace Righetto” pubblicato con i disegni di Rodolfo Torti in quindicimila copie.
2006: riceve la targa d’argento dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio per 50 anni di professione.

2008: il Sindaco di Roma, Walter Veltroni consegna a Bruni, in Campidoglio, il Premio Simpatia, storico Oscar Capitolino, fondato da Aldo Palazzeschi, Vittorio De Sica e Domenico Pertica. Motivazione del Premio: “Per il suo teatro in romanesco, voce della memoria che vuole aiutare a non dimenticare”.

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2010: il quotidiano “L’Avanti” pubblica la sua sceneggiatura per un corto senza parole “Sua Maestà, il fumo“, scritta nel 1995 per festeggiare (in silenzio) il centenario del Cinema e, come ha scritto Aldo Chiarle, “per riaprire una grande esperienza storica e artistica”. Con questo testo cinematografico è finalista al concorso Nazionale, 2015 “Le Colline di Torino”, XIV edizione.
La pièce “Danzando e burlando che male ti fo?“, scritta nel 2013 e dedicata a Giuseppe Gioachino Belli a 150 anni dalla sua morte, riceve a Pisa il Premio speciale della Giuria 2014 “Il Colombre“.
Due suoi racconti vengono selezionati al Concorso Nazionale Cultora e pubblicati nell’Antologia historica, edizioni dicembre 2017 e 2018.
Giovanni Calendoli ha definito così le opere di Roberto Bruni: “Rappresenta in un’atmosfera vagamente onirica gli impulsi primordiali, le contraddizioni, le assurdità, gli aspetti imprevedibili che opportunamente ingranditi, deformati e accostati, assumono un valore simbolico tra il divertimento e l’impegno, tra la favola e il messaggio”.